Alberto Moravia sosteneva che: “Sulle sabbie del deserto come sulle acque degli oceani non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente”.Forse perché è vissuto negli anni in cui Dubai non era altro che un piccolo villaggio di pescatori, avvolto dall’affascinante Deserto Arabico.
Nata proprio sulla sabbia, questa ricca e stravagante città in continua evoluzione, offre grattacieli da record mondiale (non solo Burj Khalifa), spiagge lussuose ed enormi centri commerciali, il tutto tra le dune del deserto. Era impensabile per me, visitare Dubai e non farmi un giro con un fuoristrada sulle dune, visto che dal lusso esagerato della città alla bellezza del deserto ci si impiega circa un oretta.La giornata del Safari nel Deserto Arabico non la scorderò mai, una delle più spensierate nella mia vita, oltre che piena di emozioni.Ho prenotato l’escursione direttamente a Dubai, senza alcun problema, presso l’agenzia locale Rayna Tours & Travels al costo di 60 euro. Tutte le agenzie offrono più o meno lo stesso programma. Il tour include il safari a bordo di una jeep 4×4, passeggiata con cammello, spettacolo di danza del ventre, tatuaggio all’henne, degustazione di caffè e tè arabo, cena a buffe a volontà. L’organizzazione ti assicura “il prelievo” dall’albergo intorno alle 15 e ritorno intorno alle 22. Devo dire che sono molto precisi e gentili.Saliti sulla jeep direttamente sotto l’albergo, ci siamo diretti verso il deserto arrivando in un punto di ritrovo, dove ci stavano aspettando altre macchine, circa una trentina, della stessa compagnia, tutte allineate per iniziare il percorso sulle dune.Mentre la pressione delle gomme si abbassava, quella dell’autista si alzava nei miei confronti. Dalle attenzioni ricevute ho capito che potevo aver trovato marito.Appena partiti, sembrava di essere sulle montagne russe, con l’autista spericolato che imitava un pilota di rally, molto abile alla guida. Curve paraboliche e salti, seguite da discese da urlo, sbalzi a non finire, adrenalina e velocità. Divertimento (paura) alla stato puro. Meno male che avevo mangiato pochissimo a pranzo, visto che mi sembrava di stare in un frullatore.Fermati per le foto in un posto strategico dal panorama mozzafiato, questa immensa distesa di sabbia rossa che si perde all’orizzonte, mi ha lasciato senza parole.Avevo l’impressione di far parte di un quadro romantico e solitario.
Il silenzio quasi disarmante di questo meraviglioso angolo del mondo, dove si era sollevato un leggero vento, mi ha fatto romanticamente provare una forte sensazione di libertà. Sedendomi su una duna, mi sono tolta le scarpe per sentire il deserto caldo sotto ai piedi nudi. È stato meraviglioso.Abbiamo proseguito l’escursione avviandoci verso un villaggio beduino, dove ci aspettava una cena tipica, accompagnata da uno spettacolo tradizionale di danza del ventre, eseguito da una “locale” ballerina dell’est europeo. Era pieno di turisti di tutte le nazionalità dalle facce felicissime, in attesa di farsi un giretto sul dromedario, un tatuaggio all’henné oppure di assaggiare un buon caffè arabo.In fondo siamo tutti uguali, ci divertiamo alla stessa maniera.
Anch’io ho fatto volentieri un giretto sul cammello, che da vicino è più alto di quello che sembra.Un mare di onde rosse tormentate dal vento, che osservavo con sensibilità. Finalmente è arrivato il tramonto che aspettavo, uno dei più romantici mai visti. Non scorderò mai quel cielo che arrivava oltre l’orizzonte. Mi ha colpito la sua lentezza convinta, i suoi tempi e i suoi colori.Appena sorta l’immensa luna da dietro le dune, non tardò ad arrivare la brezza serale. Alzando gli occhi al cielo, avevo un tappeto di stelle in quel cielo blu notte. Anche se il romanticismo non mi appartiene, ripensando a questa esperienza mi vengono spontanee queste parole.Mangiando seduta su un tappeto di fronte al palco, mi sono veramente goduta la serata, guardando i bravissimi artisti esibirsi, facendosi due risate con gli iracheni del tavolo affianco.Trovare l’autista, dopo lo spettacolo, non fu tanto facile, visto che stava tra una folla vestita di lenzuola bianche, tutti uguali. Alla fine ci ha trovato lui, ripartendo alla volta dell’albergo. Non sapevo di amare il deserto, adesso ne sono cosciente.