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Bayahibe, vacanza nel cuore dei Caraibi

Bayahibe, se non è un angolo di paradiso, allora poco ci manca.

Mentre la maggioranza delle persone hanno il mal d’Africa, scopri qui il perché, io ancor oggi ho “mal dei Caraibi”.

Storia in breve

La Repubblica Dominicana fu scoperta (per fortuna) nel 1492 da Cristoforo Colombo, mentre attraversava il cuore dei Caraibi. L’isola è bagnata a nord dall’Oceano Atlantico, che grazie alle onde dell’enorme baia di Cabarete, attira i surfisti da tutto il mondo e a sud-est, dal Mar dei Caraibi, scelto dai vacanzieri per il relax totale. La capitale Santo Domingo è anche il più antico insediamento fondato dagli europei e fu il punto di partenza di molte esplorazioni nelle Americhe.

Oltre ad avere 500 km di spiagge sabbiose, di cascate spettacolari, di laghi e di foreste di mangrovie, la Repubblica Dominicana colpisce per la sua gente molto calda e gentile. Soprattutto sono gli uomini domenicani, il latino caliente, che ti fanno girare la testa invitandoti a ballare il Merengue (danza nazionale).

Dettagli del viaggio

Ero partita con il giubbotto pesante da Malpensa, lasciandomi dietro una Milano fredda e grigia per atterrare a Bayahibe. Il pacchetto, viaggio più soggiorno della durata di 9 giorni, l’ho prenotato presso un tour operator italiano (1440 euro) per il mese di febbraio. In meno di 10 ore, seduta comodamente su un nuovo Boing 787 della Neos, mi sono ritrovata all’aeroporto di La Romana, uno dei principali del paese. Scendendo dall’aereo mi sono trovata catapultata in una temperatura che oscillava dai 25 ai 30 gradi, come d’altronde tutto l’anno. È stato facile passare i controlli doganali, dato che la lingua ufficiale è lo spagnolo ed è stato sufficiente esibire il passaporto moldavo per ottenere il visto d’ingresso nel paese, come un cittadino italiano.

Da brava “italiana” la scelta dell’albergo è caduta su Viva Wyndham Dominicus Beach, nel piccolo villaggio di Bayahibe sulla costa sud est dell’isola, fondata da un gruppo di pescatori, a 30 km dall’aeroporto. L’albergo, davvero enorme, era pieno di ampi giardini dai prati curatissimi e tripudiante di fiori che digradavano fino al mare, arricchito da cespugli esotici ombreggiati da palme alte.

Consiglio la prenotazione di una stanza superior, come la mia, che si è rivelata molto spaziosa e con il balcone vista mare. Enorme l’offerta di sport acquatici: catamarano, windsurf, canoa tutto compreso senza costi aggiuntivi.

Consiglio da donna a donna, andate da Luiss a prendete lezioni di catamarano, che con i suoi occhi blu e i capelli ricci, anche se non capirete niente di barche, lo apprezzerete lo stesso.

I primi giorni, causa il jet lag, svegliandomi all’alba mi dirigevo verso la spiaggia per essere tra i primi a guardare il sole sorgere. La sera sulla superficie rilucente del mare, il sole tramontava in un splendore violaceo.

Durante il giorno la sabbia appariva bianchissima ed estremamente fine e il mare azzurro, il tutto accompagnato da un vento caldo che soffiava costantemente. Sdraiata sul lettino, da brava lucertolona, pensavo a che bella vita che facessi.

Sono modesta e me lo merito!

Un’altra giornata tipo, prevedeva lunghe passeggiate in riva al mare fino alla spiaggia libera di la Playa Publica Bayahibe, molto affollata da gente locale. Facendo amicizia con gli indigeni, ho potuto acquistare dei souvenir autentici a prezzi stracciati e degustare la vera cucina locale.

Le lunghe camminate sulla spiaggia mi tenevano in forma e mi facevano sentire agile sia nel corpo che nella mente.

Visitare le grandi piantagioni dove viene coltivato lo zucchero di canna e il tabacco.

Mangiare, rilassarsi, ballare, dormire, rifarsi gli occhi e ricominciare da capo

Una vacanza ai Caraibi può essere sinonimo di puro relax, passeggiate in riva al mare, snorkeling oppure il continuo risuonare del merengue di giorno e di notte nei locali di tutto il paese.  Il rum e cola sotto il caldo sole fanno sorridere chiunque.

Provare per credere!

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